Milioni di milioni (Marco Malvaldi)

Nuova e bella performance del giallista toscano. Vi avviso subito: niente “Bar Lume”, niente pinetina, niente nonno Ampelio e la sua banda, niente barrista Massimo. Da bravo autore Malvaldi ha spostato (anche se di poco) geograficamente questa vicenda e ci presenta personaggi nuovi. Ma con i soliti acume e simpatia. Cosa ci potrebbe essere di più noioso di un paesino di montagna (anche se porta l’aggettivo “Marittimo” nel nome), di circa 800 abitanti (sparsi fra paese e campagne circostanti), abitato da 70enni e 40enni in parti quasi uguali e lontano dalla civiltà tanto che, per arrivarci, serve un’auto robusta e 4×4? Bene, prendete un paesello simile, dategli un nome (Montesodi Marittimo, appunto), metteteci due giovani ricercatori universitari, un omicidio, ed avrete il nuovo libro di Malvaldi. Che è tutt’altro che noioso! Anzi: seguendo la tradizione de “la signora in giallo” (non so se avete presente il telefilm con Angela Lansbury: dovunque lei vada nell’arco di una giornata si verifica un omicidio, che poi lei risolve brillantemente) Malvaldi ci narra che la ospite di uno dei ricercatori viene uccisa, e che seguendo la logica dei fatti (almeno da quanto dicono i testimoni) l’unico senza un alibi era proprio il ricercatore, e quindi il maggior sospettato. Per fortuna il maresciallo dei carabinieri pensa sia illogico che il ricercatore abbia ucciso la sua padrona di casa, perché proprio il ricercatore ha fatto notare che quella che sembrava una morte naturale era in realtà un omicidio. Ma andiamo per ordine ed iniziamo a dare […]

Il giorno del falco (Tom Clancy con Mark Greaney)

Un nuovo Clancy tornato (quasi) al vecchio stile ClancyOvvia, devo ammetterlo, stavolta mi è piaciuto abbastanza il nuovo romanzo di Clancy. Chi segue questo blog sa che opere precedenti dell’autore mi avevano deluso o lasciato abbastanza indifferente, rispetto alle primissime opere che mi avevano esaltato. Adesso Tom sembra aver ripreso (in parte) il primo stile. In questo romanzo si ritrovano i personaggi di sempre: Jack Ryan che si candida per essere rieletto presidente degli Stati Uniti (è stato buffo leggere il romanzo mentre negli States Obama e Romney si sfidavano veramente per la Casa Bianca); Jack Ryan junior, il figlio, che segue le orme del padre nei servizi segreti (forse un po’ troppo segreti); John Clark, fedele amico dei Ryan, che viene usato per screditare Jack alla corsa alla presidenza; e, ovviamente, il solito gruppo di terroristi che vogliono creare il caos nel mondo. La trama non ve la riporto, anche perché, in realtà, ci sono due trame che si intrecciano: la corsa per la salvezza del mondo (l’agenzia parastatale di Intelligence creata da Ryan padre e presso cui lavora Ryan figlio scopre e debella l’attacco terroristico) e la corsa per la presidenza degli Stati Uniti, che darà la facoltà a Ryan padre, se rieletto, di bloccare alcuni “scempi” del suo concorrente mentre era in carica. Uno dei difetti ancora non abbandonati da Clancy, secondo me, è la compartecipazione di troppi personaggi: il mondo di Ryan si è popolato, via via, di tanta gente e negli ultimi romanzi questi sono […]

Mai fidarsi della mente : n+1 esperimenti per capire come ci inganna e perché (Sergio Della Sala / Michaela Dewar)

come scoprire i trucchi della scatola magica più sorprendente: il nostro cervello (dal retro di copertina) Mi ha sempre incuriosito il funzionamento della mente. Non tanto del cervello a livello fisiologico (neuroni, assonni, sinapsi e queste cose) quanto come loro, interagendo, possano dar vita ad un pensiero cosciente, coerente, complesso. Questo libro mi ha guidato a scoprire qualcosa. No, non pensate a rivelazioni particolari, ma gli autori ci guidano, sfruttando esperimenti e “giochini” mentali vari, a capire come mai spesso cadiamo in trappole logiche senza rendersene conto. Un esempio: tutti conosciamo, credo, giochino verbali tipo “quanti animali di ciascuna specie fece salire, Mosè, sull’arca?” È tutti sappiamo che fu Noè a costruire l’arca, e non Mosè. Eppure ci caschiamo. Magari solo la prima volta, ma ci caschiamo. Perché il nostro cervello si concentra solo su alcuni dettagli ignorandone altri. E’ un effetto collaterale di un meccanismo di salvaguardia: il cervello dà priorità a determinate informazioni piuttosto che ad altre per rispondere più velocemente possibile (valutare tutto, tutto insieme, porterebbe a dei blocchi momentanei). Il libro è nato dopo che molti di questi esperimenti sono stati provati (e spiegati) ai partecipanti al festival delle scienze – molti erano ragazzi -. Gli autori, insieme ad altri, hanno organizzato la mostra “La mente che mente”, ed essa ha avuto talmente tanto successo che è diventato un libro. Come accennato sopra il libro non fa rivelazioni straordinarie, ma riesce a dare una chiave di lettura a tante piccole curiosità giornaliere. E insegna qualche trucco […]

Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra (Roald Dahl)

Due racconti – per adulti – da chi ha meravigliato i bambini con le sue storie. Il vantaggio di lavorare in una ditta che si occupa di libri è che spesso ti passano sotto gli occhi i più svariati romanzi, saggi, testi, … in una parola: “libri”. Seminascosto nel mucchio delle rese (libri da restituire agli editori perché non acquistati) ho intravisto questo libricino di Dahl, l’autore de “La fabbrica di cioccolato” (sì, quella da cui è stato tratto, per ben due volte, un film). Sfogliato, trovato interessante, comprato, letto: in soli 2 giorni (anzi: nelle pause pranzo e caffè di questi 2 giorni). Il libricino in questione contiene 2 racconti brevi (ognuno di circa 35 pagine) molto carini: “Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra” (che dà il titolo anche al libro) e “Lo Scrittore automatico”. Entrambi i racconti sono a tema letterario. Nel primo un bieco figuro che gestisce una libreria di libri rari spilla soldi a delle vedove fino a che… no, non posso dirvi oltre, sennò vi tolgo il gusto di leggerlo. Posso solo aggiungere che la segretaria è d’accordo con lui e che, insieme, gozzovigliano allegramente a spese delle vittime della truffa. Nel secondo un tecnico elettronico molto dotato (e con il pallino della scrittura) inventa un sistema di scrittura automatico che riesce a produrre racconti e romanzi talmente belli da soppiantare gradualmente gli scrittori in carne ed ossa. Tanto che lo stesso Dahl (che fa una comparsa negli ultimi paragrafi) si trova quasi costretto… ehm, no, […]

La masseria delle allodole (Antonia Arslan)

L’eccidio degli armeni durante la prima guerra mondiale Dell’eccidio degli armeni ne avevo sentito parlare, in modo superficiale, relativamente alla storia della prima guerra mondiale. Non ne sapevo molto: sapevo però che esisteva un film (nato dal libro di cui sto parlando) che ne parlava, un film con lo stesso titolo del libro: “La masseria delle allodole”. E quando ho visto il libro, sullo scaffale di un supermercato, ho deciso di comprarlo e leggerlo. Diciamolo subito: non è un trattato sul genocidio armeno, ma lo racconta con gli occhi di alcuni testimoni, i pochi sopravvissuti di una numerosa famiglia massacrata durante la deportazione. Certo: alcuni punti sono romanzati, alcuni dialoghi quasi sicuramente ricostruiti in base ad ipotesi, ma quello che non è “veramente vero” è sicuramente realistico e niente ci vieta di pensare che quel particolare dettaglio fosse veramente così. Questa volta voglio lasciare in sospeso la trama: accenno solo che una bambina di origini armene, in Italia, ai tempi (più o meno) nostri sente i racconti dei nonni e degli “zii” e, da grande, decide di trascriverli in forma romanzata. E’ l’autrice stessa, infatti, che racconta la storia della sua famiglia, ma che diventa la storia di un popolo. Una storia di odio razziale: noi ricordiamo – ce lo insegnano a scuola – lo sterminio degli ebrei (ed è giusto e doveroso ricordarlo) ma a volte dimentichiamo altri progetti di pulizia etnica, anche più recenti. Nessuno di questi folli progetti deve esser dimenticato perché nessun nuovo progetto del genere prenda […]

Le meraviglie del duemila (Emilio Salgari)

I giorni nostri visti con gli occhi di persone del 1900 Le meraviglie del duemila è un romanzo “minore”, meno conosciuto, di Salgari; all’epoca della pubblicazione non ricevette molto successo e fu anche un po’ snobbato dal mondo letterario (come, purtroppo, succedeva spesso all’autore). Nella prefazione di questa edizione dell’editore Transeuropa, prefazione a cura di Ernesto Ferrero, vengono spiegate anche alcune vicissitudini legate al romanzo, all’editore dell’epoca e alla vita stessa dell’autore, pessimo manager, purtroppo, di sé stesso. Ma tralasciamo questi elementi ed entriamo nel romanzo: Toby Holker, medico e scienziato di Nuova York del 1903 fa una scoperta eccezionale. E’ riuscito a comprendere i segreti di una particolare pianta egiziana che, appena innaffiata con una goccia d’acqua, sembra resuscitare e svegliarsi da un sonno durato anche centinaia di anni. Dopo aver provato con dei conigli, decide di sperimentare l’effetto del siero ricavato dalla pianta su di sé, e convince l’amico James Brandok a lasciarsi addormentare anche lui. L’idea è di risvegliarsi fra 100 anni, in pieno nuovo millennio, per vedere quali meravigliose scoperte sono state fatte. Tralasciamo la parte tecnica (il rifugio che si sono costruiti, le disposizioni per il risveglio, i beni convertiti in oro) e voliamo direttamente al momento in cui un erede di Holker procede al risveglio. Tutto va per il meglio ed i due “addormentati” si ritrovano nel 2003 e subito sono meravigliati da un mondo estremamente cambiato. Notizie che arrivano attraverso un tubo (in abbonamento) direttamente a letto; colazione pranzo e cena direttamente serviti, […]

La statua dagli occhi di smeraldo [La squadra dell’impossibile – Max Keller] (Massimo Polidoro)

Terzo appuntamento con la banda di ragazzi indagatori   Dopo aver risolto già due casi che sembravano impossibili, Omero, Amelia, Rusty e Blacky sono sempre più affiatati e risolvere questo nuovo caso diventa per loro quasi un gioco. Vi chiederete: chi sono questi personaggi? E chi è il Max Keller che li guida? Se non avete letto i precedenti due romanzi potete rimediare con i miei post (primo libro; secondo libro) ma siccome sono buono (o così dicono) vi riassumerò brevemente i loro profili. Omero è figlio di un poliziotto statunitense. Dopo la morte della madre, suo padre è stato inviato in Gran Bretagna per prestare servizio presso Scotland Yard. Omero conosce Amelia durante la prima indagine del padre: i due diventano subito amici e si “divertono” a lasciarsi coinvolgere nelle indagini poliziesche. Loro mentore è Max Keller, che ospita Omero e suo padre. Ex illusionista, uomo dalla spiccata intelligenza e dai sensi molto accentuati (escluso la vista: è cieco), ha “adottato” una banda di ragazzi di strada chiamandoli ad essere i suoi occhi e le sue orecchie sulla Londra dell’800. Questa squadra è capitanata da Blacky e Rusty e proprio i due ragazzi, insieme ad Omero e Amelia, formano la “squadra dell’impossibile”, mirabile solutrice dei casi più incredibili. Tutti e quattro i ragazzi sono molto svegli, curiosi, intelligenti: anche se per loro è comunque un divertimento indagare agli ordini di Max Keller, sanno che questo loro gioco è pericoloso, ma forse riescono a rendersene pienamente conto solo in questa […]

Fuoco amico (Abraham B. Yehoshua)

Una storia di guasti da riparare…Israele ai giorni nostri… Daniela viene accompagnata all’aeroporto dal marito Amotz per andare in Africa a trovare il cognato Yirmi che non vede da 3 anni, da quando sua sorella (Shuli, moglie del cognato) è morta. Da questa partenza si dipanano due storie, trattate a capitoli alterni, che parlano della famiglia di Daniela e Amotz. Mai separati nella vita, è l’unico viaggio che Daniela compie senza il marito: anche se a pensarci bene avrebbe voluto che lui insistesse, è stata proprio lei, nel decidere il viaggio, a chiedere il marito di lasciarla andare da sola. Amotz alla fine ha acconentito, seppur dispiaciuto, ma ha capito che quello che la moglie cercava in africa, da suo cognato,  non avrebbe potuto trovarlo se era presente anche lui. Daniela cerca, infatti, la memoria di sua sorella e spera che lui possa aiutarla a ritrovare quegli episodi dell’infanzia e della giovinezza che – nella sua idea – riuscirebbero a donare nuovamente dignità alla memoria di Shuli, che in lei – si intuisce – sta pian piano affievolendo. Il figlio di Shuli e Yirmi morì durante il servizio militare, colpito da “fuoco amico”. Yirmi, dopo la morte della moglie, non se la sente più di stare in Israele, per questo adesso fa il contabile presso una spedizione scientifica in Tanzania. Quando Daniela lo raggiunge in lui si mescolano il piacere per la visita della parente (che per lui è quasi una sorella) ma anche il dolore per uno stato,un popolo, […]

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