Un #petaloso nuovo fiore nella nostra lingua
Articolo aggiornato il 27/02/2016 (vedi in fondo) Siccome qui si parla di libri, di letture e cose simili, non posso tirarmi indietro dal supportare Matteo, un ragazzo che – a livello di scrittura – promette bene… Se guardate Twitter, se controllate le notizie curiose, o anche su Facebook, troverete quasi sicuramente la parola (anzi, l’aggettivo) “petaloso” collegata all’accademia della crusca e alla storia che racconto sotto. Siamo a Copparo, in provincia di Ferrara. Nell’eseguire un compito assegnato dalla maestra, Matteo, terza elementare, racconta di un fiore “petaloso” (che ha molti petali). La maestra aveva due scelte: segnare in rosso il termine e dare un cattivo voto al ragazzo, oppure sfruttare l’occasione per far incuriosire la classe su come funziona la nostra bella lingua. E la brava maestra suggerisce di inoltrare la questione (se la parola fosse valida o meno) all’Accademia della Crusca. La quale ha risposto con una bella lettera, spiegando al ragazzo e alla classe che la parola era “bella e chiara” e “ben formata”, fornendo anche qualche esempio di parole formate in modo simile (peloso, coraggioso). Ma – dice ancora l’Accademia – perché una parola entri nel dizionario deve essere usata dagli italiani. Ed ecco che nasce l’hashtag “petaloso” che oggi impazza su twitter, facebook e ovunque, per aiutare il diffondersi della parola e l’inclusione nelle future revisioni dei dizionari di Italiano. L’eco è incredibile, tanto che chiunque vuole dare il suo contributo, e persino Matteo Renzi e il MIUR si esprimono. Ed anche AstroLuca (il nostro Luca Parmitano, che è stato […]