La macchina del tempo (Wells)

Ancora una volta vado in deroga alle regole che mi ero imposto per il blog: mi sono comprato questo libro dopo aver visto (per la terza, forse, volta) l’omonimo film del 2002, dove il protagonista costruisce la macchina del tempo per salvare la sua ragazza uccisa durante una rapina. Non riuscendo, pur tornando continuamente nel passato, ad evitare la morte della ragazza, decide di viaggiare nel futuro per cercare di trovare delle risposte a questi suoi fallimenti. Finché non giunge in un mondo completamente estraneo al nostro, dove due razze (una che vive e lavora sottoterra ed una che vive in superficie) si fronteggiano per la sopravvivenza. Lo scontro finale porta l’inventore al cospetto di  un nemico che gli fa capire il perché dei suoi fallimenti: se l’inventore riuscisse a salvare la sua fidanzata non avrebbe più bisogno della macchina del tempo e allora non la costruirebbe, ma se non la costruisse non potrebbe tornare indietro a salvare la fidanzata. Una specie di legge di conservazione della “storia”: se una azione porta ad una conseguenza, e tu torni indietro a cambiare quell’azione per ottenere una conseguenza diversa, la Storia applica una reazione per far tornare la conseguenza originale ed evitare un paradosso. Uhm, insomma, ok… mi sa che l’ho spiegato abbastanza male, vero? Chi può spiegare meglio commenti pure! Il libro è meno romantico: non ci sono fidanzate da salvare né eroici atti che servono a vincere una battaglia impari. Ciò che guida l’inventore a costruire la macchina e a usarla è […]

Nuova edizione de “La macchina del tempo” di Wells

Notizia veloce veloce… Sta per uscire (fine febbraio) per Einaudi una nuova edizione de “La macchina del tempo“: Il capolavoro della letteratura fantastica nella nuova scintillante traduzione di Michele Mari Ho sempre apprezzato il film (quello del 2002), tanto che me lo son  visto due volte, e mi ha sempre incuriosito l’autore (che ha scritto un altro – a dire di molti – capolavoro di fantascienza: “La guerra dei mondi“, sviluppato in vari film, l’ultimo del 2005 con Tom Cruise e diretto da Steven Spielberg), quindi penso di non farmi scappare questa edizione. Come dice il sito Einaudi, si tratta di una nuova traduzione a cura di Michele Mari, che è scrittore e saggista, nonché traduttore (fra l’altro) de “L’isola del tesoro” di Stevenson (edizione Rizzoli 2012). E sapete che un buon traduttore è necessario per certi capolavori: a vedere alcune info del traduttore su Wikipedia pare proprio che possa valere la pena acquistare questa edizione del libro. Sembra, insomma, promettere bene: ve ne parlerò meglio, però, dopo aver letto il libro. Se, però, qualcuno di voi ha altre indicazioni, le aggiunga nei commenti! Buona lettura!

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