Il bambino con il pigiama a righe (John Boyne)
Per imparare a vedere il mondo con l’innocenza di un bambino Ci sono storie piacevoli, altre emozionanti, altre ancora che – semplicemente – ti lasciano un segno dentro. Questa è una di quelle. Bruno è un bambino di 9 anni che vive a Berlino. Sono gli anni della seconda guerra mondiale ed al padre di Bruno viene affidato un compito, dal “Furio” in persona, che costringe tutta la famiglia a trasferirsi. Bruno deve lasciare a Berlino tutto quello che gli piace: la casa, talmente grande che ancora non è riuscito ad esplorarla tutta; i tre amici del cuore, compagni di scorribande; i nonni. Nella sua innocenza Bruno non si rende conto di cosa gli sta accadendo intorno. Sa qualcosa della guerra, ma non troppo da preoccuparsene. Sa che il padre è un soldato – un “comandante” – ma non capisce bene il lavoro che fa. Sa che il “Furio”, il capo del padre, gli resta antipatico ma non comprende chi egli sia. Tutta la famiglia, quindi, si sposta da Berlino ad “Auscit”: un posto tetro su cui aleggia un’aria di tristezza che da subito turba Bruno. Niente amici: solo la sorella (il “Caso Disperato”) per parlare. Tanti bambini, ma oltre un recinto di filo spinato: cosa ci fanno lì? E perché sono vestiti tutti uguali, con un pigiama a righe? Un giorno Bruno decide di rischiare una esplorazione: si avvia lungo al recinzione e trova un bambino, al di la della rete, seduto per terra. Nasce una amicizia fra loro, […]